L'operosa presenza di don Filippo Smaldone in Puglia inizia nel dicembre del 1882, quando gli viene affidata l'assistenza morale-spirituale della Pia Casa dei Sordomuti in Molfetta (Bari) e si conclude la sera del 4 giugno 1923 a Lecce con la sua santa morte.
A contatto con i sordomuti l'Uomo di Dio ebbe chiaro che la loro stessa salvezza eterna era minacciata dalla mancanza di fede attuale. Il campo di azione era vasto, nella sola zona compresa nella provincia della Terra d'Otranto si contavano allora circa ottomila sordomuti: un segno dei tempi, una sfida per la Chiesa, per la società e per il nostro don Filippo, il quale si mise subito all'opera.
All'epoca lo Stato, pur proclamandosi Stato di diritto, non aveva affrontato il problema dell'educazione, istruzione ed integrazione di tali soggetti.
L'esperienza fece maturare nella coscienza "pedagogica" dello Smaldone la convinzione della necessità di programmare organicamente l'attività educativa a favore dei sordi e, quindi, della necessità di una preparazione specifica e professionale, oltre che profondamente spirituale e religiosa, realizzabile non in modo occasionale e spontaneo ma in forma "istituzionale", con la creazione di un organismo, che favorisse il superamento di forme d'intervento caritativo-assistenziale.
Occorreva un'istituzione specifica per l'educazione di questa categoria di persone particolarmente bisognose e fu in questo contesto sociale – educativo- ecclesiale che maturò l'idea di fondare una famiglia di anime consacrate e votate per la promozione di questi fratelli del silenzio.
Era il 25 marzo 1885, giorno dell'Annunciazione del Signore, quando la nuova famiglia denominata "Suore Salesiane dei Sacri Cuori" iniziò il cammino che fu rapido, come altrettanto celere fu la crescita delle vocazioni.
Il primo istituto per Sordi funzionò in Lecce già dal 1885, ma il numero delle richieste fu tale che si dovette creare la sezione maschile in località di san Cesario di Lecce, il 6 luglio 1890.
Nel 1892, per volontà di Dio, manifestatasi attraverso un anonimo che "offrì il denaro per l' acquisto della Casa di Bari" incominciò a funzionare l'Istituto nel capoluogo della Puglia.
Nel 1895 si apriva una Casa a Trepuzzi, in cui si accoglievano bambini poveri che frequentavano l' "Asilo infantile" e giovani per apprendere l'arte del ricamo e cucito. Si allargava così l'apostolato delle Salesiane conservando però l'ispirazione originaria: i poveri – destinatari della missione.
Nel 1896 venne aperto un Educandato per giovani a Bari, alcuni anni dopo un Ospedaletto per bambini.
Nel 1897 una Casa a san Cesario con un orfanotrofio, ora trasformata in Scuola dell'Infanzia.
Nel 1902 don Filippo comprò l'ex Monastero delle Carmelitane Scalze con l'annessa Chiesa monumentale, nel centro storico di Lecce, che diventò la sede nuova dell'Istituto per sordomute e la sede della Casa Madre.
Nel 1903 accettò l'Orfanotrofio "Gabriele Ciullo" a Castro Marina.
Nei primi anni del 1900 le Salesiane, guidate da don Filippo, Fondatore, Superiore e Formatore si portarono nella città di Salerno – Napoli – Roma , accolte favorevolmente dalla Chiesa locale sempre con l'intento di educare i sordi e di promuovere opere di carità verso bambini e giovani.
Alla morte del Padre, avvenuta in Lecce il 4 giugno 1923, la Congregazione era fiorente e si espandeva in tutto il Centro-Sud d'Italia.