Nella Circolare n. 13 del 10 gennaio c.a. la rev.da Madre comunicava l’indizione del XXI CGO della Congregazione e indicava il tema scelto dal Consiglio generale: “Curiamo la vita consacrata: più sorelle per essere più generative”. L’icona evangelica è il Buon Samaritano, che indica non un decalogo di comportamenti da fare, ma l’atteggiamento di fondo a curare i mali visibili presenti nella vita spirituale, fraterna ed apostolica del nostro Istituto, al fine di recuperare la bellezza dell’Ideale, la gioia di perseverare e la vitalità della missione. L’invito di Gesù: “Va’ e anche tu fa’ lo stesso” (Lc 10,17), non è una semplice esortazione a vivere la carità verso tutti, ma richiama un atteggiamento antropologico cristiano verso la vita e verso il fratello. Quando la salute è cagionevole, ricorriamo al medico e ai farmaci, e talvolta si rende necessario l’intervento chirurgico. Il Signore, medico delle nostre anime, c’invita a “potare i rami secchi”, a rompere con alcune forme del passato, a superare la mentalità mondana e accomodante. Egli, con l’azione del Suo Spirito nell’Istituto, è l’ispiratore di atteggiamenti nuovi e di scelte audaci. Abbiamo bisogno di una vera e propria cura, di un vaccino che ci faciliti l’immunità verso tante deviazioni e incrostazioni e che riporti la novità di vita sul piano formativo, pastorale e apostolico, l’equilibrio e la interconnessione tra consacrazione-carisma e missione. Ogni separazione tra queste realtà svuota la vita consacrata.
Carissime, il 15 aprile c.a. si è conclusa la prima fase di lavoro del processo di discernimento, operata nelle comunità e dalle singole Sorelle che, rispondendo ai quesiti presentati nel Documento Lineamenta, hanno offerto al Consiglio una radiografia delle nostre comunità dando un contributo di proposte e di indicazioni. Grazie a tutte le sorelle per l’impegno profuso, per il prezioso contributo e per il desiderio manifestato di progredire nel cammino spirituale. Il desiderio del bene porta all’amore alla vita, alla salute, all’armonia, alla pace interiore ed esteriore.
Pervenuto il materiale dalle Comunità, il Consiglio generale si è riunito nei giorni 29 aprile – 2 maggio c.a. per fare sintesi delle risposte; il frutto del lavoro del Consiglio è il Documento “Instrumentum laboris”, che rispetta le quattro aree dei "Lineamenta", espresse, però, in forma interrogativa, al fine di indurre alla riflessione e alla ricerca delle scelte da fare nella preghiera e nel confronto con la Parola di Dio. Le aree sono così presentate:
1. QUALE L’IDENTITÀ DELLA SALESIANA OGGI?
2. QUALE LA FRATERNITÀ DELLA SALESIANA OGGI?
3. QUALE LA NOSTRA MISSIONE OGGI?
4. QUALE IL RAPPORTO TRA BENI CONSACRAZIONE E MISSIONE?
E ancora il tema: INSIEME CON I LAICI: QUALE CAMMINO?
L’Instrumentum laboris è stato redatto dal Consiglio generale con il preciso scopo di essere la base per la seconda fase del discernimento che sarà fatta dalle Sorelle capitolari, nella nostra Casa di Formia dal 10 al 25 luglio c.a.
Sarà compito del Capitolo Generale, in quanto autorità suprema di tutta la Congregazione, portare a compimento il discernimento attraverso la stesura e approvazione del Documento finale, che sarà il frutto dei lavori capitolari e che costituirà il vademecum di animazione e progettualità del nuovo Consiglio per il prossimo sessennio 2021- 2027.
Per la stesura dell’Instrumentum laboris si è usata la metodologia indicata da Papa Francesco all’inizio dei lavori del Sinodo dei giovani:
“Franchezza nel parlare e apertura nell’ascoltare sono fondamentali affinché il Sinodo sia un processo di discernimento. Il discernimento non è uno slogan pubblicitario, non è una tecnica organizzativa e neppure una moda di questo pontificato, ma un atteggiamento interiore che si radica in un atto di fede. Il discernimento è il metodo e al tempo stesso l’obiettivo che ci proponiamo: esso si fonda sulla convinzione che Dio è all’opera nella storia del mondo, negli eventi della vita, nelle persone che incontro e che mi parlano. Per questo siamo chiamati a metterci in ascolto di ciò che lo Spirito ci suggerisce, con modalità e in direzioni spesso imprevedibili”
Il Capitolo, cammino di discernimento guidato dallo Spirito, ha bisogno di essere affrontato con le disposizioni proprie; per questo il presente strumento è strutturato, per ogni area, in tre parti che richiamano l’articolazione del processo di discernimento indicato da Evangelii gaudium al n. 51:
-riconoscere (guardare e ascoltare)
- interpretare (interpretare per convertire)
- scegliere (scegliere per vivere)
Non sono tre parti indipendenti, ma costituiscono un unico cammino: ogni fase permetterà di fare un passo che sarà il punto di partenza per la fase successiva.
Carissime Sorelle capitolari, siamo certe che il Signore guiderà il cammino del nostro Istituto verso una nuova Pentecoste! Egli ci benedica. Maria, madre di Dio e madre nostra, ci guidi sulla strada dell’amore di Dio e della donazione totale ai fratelli per una missione, piccolo seme nella grande opera di salvezza del mondo. San Filippo, presente nella sua opera, vegli su ciascuna di noi e sui lavori del Capitolo e ci indichi la via “dell’umiltà e carità“. Vi abbraccio con cuore di madre, la cui dimensione l’ho vissuta attraverso la relazione costruita in questi anni.
Roma, 26 maggio 2021
Suor Ines DE GIORGI
Madre Generale